Oggi con i bambini del 3° Circolo Didattico di Mondragone siamo andati alla scoperta del Fratino e del suo habitat: la duna sabbiosa mediterranea. Il comune di Mondragone è infatti uno degli ultimi territori in Campania a conservare la duna mediterranea e ad ospitare l’ultima popolazione di Fratino, Charadrius alexandrinus, che resiste con appena una dozzina di coppie localizzate in soli tre chilometri di spiaggia. Nonostante la forte rarefazione di quasi tutte le specie legate a questo ambiente così delicato, pochi sono gli interventi di conservazione da parte delle istituzioni, ancor più scarsa è la consapevolezza della presenza di tale ricchezza da parte dei cittadini e le spiagge restano terra di nessuno in cui tutto può accadere, dalle gare di gokart alle corse dei cavalli, dalla pesca abusiva di telline al bracconaggio. Per questo dal 2013 l’Associazione ARDEA, che ho contribuito a fondare, ha lanciato il progetto “Una spiaggia con il Fratino“, che grazie alla tutela diretta dei nidi e al dialogo con le istituzioni, i gestori dei lidi e la popolazione, cerca di proteggere questa specie e il suo ambiente, informare sulla presenza e la funzione della duna e creare la consapevolezza circa l’importanza di tutelare questi luoghi, anche in un’ottica di riqualificazione e sviluppo economico sostenibile di un’area che, al momento, risulta fortemente degradata nonostante presenti infinite potenzialità inespresse. Fin dalle prime battute dunque uno degli obiettivi del progetto è stato quello di educare la popolazione, adulti e bambini, e di guidarla nella conoscenza e comprensione di questo ecosistema così delicato, di informarla sulle cause di minaccia e di indurla a individuare in prima persona proposte e soluzioni per minimizzare l’impatto antropico e prendersi cura attivamente del proprio territorio. Gli incontri si sono svolti in piazza, attraverso banchetti informativi e il dialogo diretto con la popolazione, e in aula, attraverso videoproiezioni e attività pratiche volte a informare i bambini e a favorirne il protagonismo mediante attività di problem solving e apprendimento cooperativo.
Questo modus operandi ha dato come primo risultato l’elaborazione, da parte dei bambini delle quarte e quinte elementari degli istituti di istruzione primaria di Mondragone, di un documento chiamato “Regole salvafratino“, una vera e propria costituzione del popolo della spiaggia (bagnanti compresi) volto a informare sulla corretta fruizione di questi ambienti e a favorire buone pratiche di convivenza e rispetto che generano poi una tutela diretta dell’habitat e delle altre specie. Una volta elaborato, questo documento è stato diffuso presso la popolazione e le istituzioni e ha generato un’ondata di attenzione da parte di osservatori anche molto distanti dal territorio: nel 2017 al progetto è stato dedicato da Radio 3 rai un servizio a puntate, nell’ambito della trasmissione radiofonica “Tre soldi”, che ha dato voce proprio ai bambini, ai loro vissuti, ai loro sentimenti e alle loro proposte. Quest’anno il passo successivo è stato portare i bambini in spiaggia per osservare e toccare con mano quanto scoperto in aula. Così abbiamo osservato e classificato la flora del litorale sabbioso, grazie ad un passaggio di collegamento tra la spiaggia e la strada in cui la duna si interrompe abbiamo potuto notare come la sabbia viene portata via dal vento solo proprio dove sono state rimosse le piante, osservando in prima persona l’importanza della comunità vegetale nel proteggere e conservare il litorale sabbioso e, con l’ausilio di ottiche specifiche (cannocchiali e fotocamere dotate di teleobiettivo e schermo LCD), abbiamo fatto osservare i Fratini ai bambini, non trascurando di spiegare che gli animali si osservano proprio così: da lontano, con discrezione e senza disturbare.
L’esperienza è stata vissuta con molta emozione e ha destato molta sorpresa nei piccoli osservatori notare come prima di quel momento non si era mai osservata la spiaggia in quel modo e non ci si era mai resi conto della vita che si muove attorno a noi, così vicina, così a portata di mano. L’osservazione del Fratino e dei suoi movimenti lungo la spiaggia ci ha dato l’occasione per osservare e analizzare gli elementi che costituiscono il litorale (conchiglie e materiale organico lasciato dalla marea sulla battigia, tronchi e rami, egagropili di Posidonia oceanica, vegetazione, rifiuti portati dalle onde e rifiuti abbandonati direttamente in spiaggia, materiale inorganico come sassi e ciottoli) e di distinguere quelli naturali che sono indispensabili alla vita del fratino e al mantenimento degli ecosistemi da quelli che sono invece artificiali e fonte di inquinamento, quindi, dopo aver suddiviso i bambini in squadre, abbiamo chiesto a ciascuna squadra di raccogliere solo una tipologia degli elementi naturali osservati. I reperti raccolti sono stati poi selezionati e usati per la realizzazione di un diorama dell’habitat del Fratino con tanto di nido e uova (ovviamente finte!) che è stato poi lasciato alla scuola per esporlo a tutta la comunità scolastica.