Eccomi qua! Questa sono io mentre ascolto con attenzione le riflessioni e i racconti dei piccoli amici che sto accompagnando nella Riserva Naturale Oasi WWF Cratere degli Astroni. Ci troviamo a Napoli (si, hai capito bene, proprio a Napoli, una delle più grandi città metropolitane d’Italia!) ma l’ambiente è così selvaggio e spettacolare che i cuccioli che ho di fronte traboccano di emozione e fremono per fare domande, raccontare le loro piccole grandi esperienze o, a volte, semplicemente per alzare la mano, senza che questo implichi per forza il voler dire qualcosa, quasi come a volermi ricordare che “non devo dire nulla ma ci sono… non è che non mi vedi eh?!” E io li ascolto. Non importa per quanto tempo parleranno, se per recuperarlo dovrò dire io qualcosa in meno o se faremo tardi, io li ascolto sempre. Perché nelle loro mani alzate e nelle loro piccole voci c’è un principio che bisogna cogliere e al quale bisogna dare seguito, c’è l’incipit di quella curiosità e di quella voglia di esserci che fanno tutt’uno con l’educare, con l’educarsi. Eccomi qua, questa sono io. Una che non è mai l’unica protagonista di una visita guidata ma che cerca di far emergere tutti, che mette al centro la relazione, una che risponde sempre a una domanda con un’altra domanda perché solo così si può riflettere assieme, una che non si mette dietro la cattedra ma davanti, dove può girare per i banchi e so-stare un po’ vicino ad ogni bambino, una che non fa lezioni ma dialoghi. “Educo all’ambiente”, che in altre parole vuol dire “racconto la bellezza della natura”, “risveglio o mantengo viva la scintilla”, quella che ogni bambino ha dentro di se quando viene al mondo. Non ci credete? Allora tornate a voi stessi, così indietro nel tempo che avete ancora il pannolino. Ricordate? Non c’è uno solo di voi che non desiderasse saltare in una pozzanghera o arrampicarsi su un albero, che non avesse un cavallino, un orsacchiotto o un cagnolino giocattolo, che non sentisse il desiderio di correre nell’erba o di fare l’esploratore. Perché i bambini sono un tutt’uno con la natura e quell’attrazione nei confronti del mondo e delle altre specie all’inizio è una fiamma viva e scoppiettante che si spegne solo dopo molta acqua versata da una certa tipologia di adulti. Io li chiamo “adulti pompieri”. Io riaccendo il fuoco, o almeno è questo ciò che spero di fare. La speranza è diventata il mio lavoro nel 2005, quando dopo la prima mano alzata mi sono detta che una sola non bastava. Così ho cominciato a scrivere progetti, andare nelle scuole, studiare i modi migliori per comunicare, cercare di volta in volta le strategie didattiche più efficaci e, soprattutto, migliorare. Oggi sono un’educatrice professionale socio-pedagogica e gestisco il Centro di Educazione Ambientale dell’Oasi WWF Lago di Conza, un CEA accreditato presso la Regione Campania e inserito nella Rete Regionale INFEA e collaboro in maniera continuativa con la Riserva Naturale Cratere degli Astroni, ma il mio impegno principale resta quello in trincea, dove continuo ad ascoltare tutti quelli che vogliono alzare una mano, anche solo per dirmi “sono qui”.