È passata appena una settimana dalla Festa delle Oasi che, come ogni anno, il WWF Italia promuove a livello nazionale e che noi dell’Oasi WWF Lago di Conza, ormai da quattro anni, trasformiamo in una giornata all’insegna della natura e della famiglia. Quattro anni, un tempo non lunghissimo ma che già ci consente di fare un piccolo bilancio e qualche riflessione interessante. Molti sono i bambini che ci lasciano testimonianze importanti circa le emozioni e le esperienze fatte durante questa giornata, dalle letterine in cui affermano di volerci bene, ai bigliettini in cui in cui ci informano di aver trascorso una giornata meravigliosa, ai disegni in cui rappresentano se stessi insieme alle proprie famiglie in un luogo bellissimo – simbolo della gioia legata a quel giorno e a quei momenti – ai sassi raccolti all’interno dell’Oasi sui quali lasciano messaggi tanto rapidi quanto incisivi come “viva il WWF!”. Noi siamo già contenti così, perchè la loro gioia è il nostro premio, ma lo siamo ancora di più ogni volta che vediamo quei bambini tornare in Oasi assieme ai loro genitori. E i ritorni in questi quattro anni non li contiamo più. Sono troppi. Di tanto in tanto, anche in giornate normali, quando non c’è nessun evento in programma, li vediamo varcare il cancello sorridenti, quasi con aria vittoriosa per essere riusciti a trascinare qui i propri genitori, e sorridiamo anche noi, siamo vittoriosi noi prima di loro. Molti sono i ritorni anche dei bimbi che hanno visitato l’Oasi per la prima volta con la scuola e che poi sono tornati portando le proprie famiglie. Sono questi ritorni che ci fanno capire che andiamo nella direzione giusta. Ma tantissimi, quasi tutti, sono quelli che tornano anno dopo anno in occasione della Festa delle Oasi. Molti di loro abitano lontano, vengono dalle province di Napoli, di Caserta o di Salerno e in questa giornata fanno “armi e bagagli” e si trasferiscono qui da noi. Ormai conosciamo i loro visi e i loro sorrisi, li aspettiamo; al mattino, quando ancora il cancello è chiuso, ci chiediamo l’un l’altro “chissà se quest’anno verranno quei signori di Caserta…” “e quelli di Salerno?” …”e perchè…quelli di Napoli?!” e loro vengono, puntualmente. In questi quattro anni abbiamo visto i loro bimbi crescere e cambiare ma il sorriso con cui varcano il cancello e vengono a salutarci non cambia mai. Sorrisi aperti, sorrisi timidi, sorrisi di tutti i tipi. Quando vedo questi bambini scorrazzare nell’Oasi, o partecipare ai laboratori, o stendersi nell’erba o ancora aprire la bocca per lo stupore davanti al passaggio di un airone o di una poiana non vedo solo piccole persone contente di essere li in quel momento, io vedo ricordi in formazione. Molto spesso mi sono posta la domanda “cosa devo lasciare ai bambini che vengono in Oasi? Qual’è il bagaglio che voglio si portino dietro dopo questa esperienza? Che tipo di esperienza devo favorire?” Ebbene la risposta su cui ogni volta convengo con me stessa è “un ricordo felice”. Non mi importa che ricordino per sempre questo o quel concetto, non mi interessa che sappiano a menadito i nomi degli animali o delle piante presenti nell’Oasi, mi importa che portino a casa ricordi felici, perchè saranno questi ricordi che li faranno tornare, saranno questi ricordi che gli faranno percepire la natura come qualcosa di bello, di positivo, di accogliente. Saranno questi ricordi che desteranno in loro il desiderio di approfondire, di saperne di più, di conoscere e di tornare. Così la formazione di ricordi felici diventa uno dei principali obiettivi del mio lavoro, per me educare all’ambiente è anche questo: edificare questi ricordi. E li vedo mentre si costruiscono e si strutturano nella mente di quei piccoli amici, so come saranno tra qualche tempo, quando saranno diventati grandi e ripenseranno ai momenti felici insieme ai loro genitori e alle proprie famiglie, so che vorranno rivivere e rigenerare quegli stessi momenti assieme ai propri figli. Chi di noi non ha un’esperienza del genere? Ci sono quelli che andavano ogni domenica a prendere il gelato al parco assieme al proprio papà e ora portano ogni domenica al parco i propri figli, ci sono quelli che ogni primavera venivano portati dalla mamma a rifarsi il guardaroba e che oggi ripropongono la stessa uscita all’insegna dello shopping primaverile alle proprie ragazze, ci sono quelli che invece da piccoli, quando mamma e papà non lavoravano, andavano in montagna o in campagna e ora portano in montagna o in campagna i propri figli. E poi ci sono loro: i bambini che oggi formano i propri ricordi qui nell’Oasi assieme a noi. Cosa faranno quando saranno genitori? Dove porteranno i propri figli per trascorrere una bella giornata? Oggi noi costruiamo ricordi e lo facciamo con la consapevolezza di chi sa che l’ambiente che stiamo tutelando tra mille difficoltà appartiene a loro e a loro deve tornare. Lo facciamo con la consapevolezza di chi sa di essere solo di passaggio e proprio per questo facciamo in modo che un giorno proprio loro, quelli che oggi ci sorridono con gioia al varco del cancello, abbiano il desiderio di assumersi la responsabilità di tutelare quell’ambiente che gli ha donato quei momenti. E io mi auguro di diventare abbastanza vecchia da poter vedere qualcuno di questi portatori di ricordi diventare un nuovo costruttore.
Educare all’ambiente attraverso la costruzione di ricordi felici
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