Cosa vedere in natura a maggio

Semplice: la neve in estate!

Questo è il periodo in cui la maggior parte delle piante è impegnata nella produzione dei semi ma spesso produrli non basta,  devono anche essere dispersi affinché trovino le condizioni migliori per germogliare. Così se alcune piante li lasciano semplicemente cadere al suolo, altre si sono ingegnate con ogni sorta di strategia per mandarli lontano.

Alcune utilizzano gli animali producendo semi che si attaccano alla pelliccia e si lasciano trasportare per lunghe distanze prima di cadere al suolo, oppure li racchiudono all’interno di un frutto saporito che gli animali mangeranno per intero e poi, dopo un pó… beh, provate ad immaginare! Pensate che questa storia della cacca è talmente vincente che i semi di alcune piante non riescono proprio a germogliare se prima non sono transitati in uno stomaco!

Altre affidano i propri semi all’acqua dei fiumi che li trasporteranno più a valle;

Altre ancora li racchiudono in un frutto al cui interno la tensione è tale che ad un certo punto scoppia e i semi vengono letteralmente sparati fuori;

E poi ci sono loro, le piante più poetiche, quelle che affidano i propri semi al vento. In queste specie il seme sta attaccato a quello che viene detto “pappo”, una struttura filamentosa così morbida e leggera che puó volare su distanze di chilometri e chilometri se sospinta dal vento. Tra di loro c’è un albero che adoro: il pioppo bianco. È lui che a maggio si impegna in una produzione così copiosa di semi da ricoprire il suolo di neve soffice e calda, regalandoci uno spettacolo singolare e affascinante.

Dove osservarli

I pioppi sono specie igrofile, ovvero “amiche dell’acqua”, per cui si possono osservare nelle vicinanze di fiumi e laghi con vegetazione naturale. Qui siamo sul fiume Sele, in provincia di Salerno, dove l’acqua scorre placida e pulita ospitando centinaia di specie rare e meravigliose come la lontra, il giglio d’acqua e la testuggine palustre e dove i pioppi imbianca tutto con il loro candido pappo.

Con i bambini

Spazio ai sensi! Trovate un bel prato ricoperto di pappo e poi osservatelo, toccatelo, rotolatevici, sentite come rende le scarpe scivolose, raccoglietene un pugno e fatevi il solletico, apprezzate il calore che genera (non a caso molti uccelli lo usano per foderare il proprio nido), sentite e l’odore e poi fate una gara di soffi per vedere chi lo manda più lontano! Tenetene anche un pó da parte per osservarlo al microscopio una volta tornati a casa. Provate poi a cercare anche i semi di altre, osservate le loro forme, formulate ipotesi sul perché sono fatti così, poi classificateli e verificate le ipotesi formulate. Alla fine utilizzateli per realizzate una piccola bacheca o un quadro con i loro nomi e il tipo di dispersione.

Curiosità

Se state pensando con orrore “ALLERGIA!” non preoccupatevi, non si tratta di pollini ma di semi, due cose molto diverse tra loro. I primi possono essere allergenici, i secondi no.

Con la dispersione dei semi, le piante ci dimostrano che non sono affatto statiche e immobili come ce le immaginiamo e che, se l’intelligenza è la capacità di risolvere i problemi, sono estremamente intelligenti! D’altra parte la natura ci insegna sempre ad andare oltre il nostro naso!

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